Capitolo 6: I giorni del ghiro

Dopo una mattinata passata a fare amicizia con i kiwi*, partiamo di nuovo verso sud, previo rigenerante bagno nell'oceano (gli altri due, io manco morto).
Intermezzato da alcune pause di rifornimento e di relax, fra le quali la turisticissima città della Giada, il viaggio ci porta in vista, teoricamente, dei ghiacciai della regione, coperti però da una coltre umida e soffocante. Completiamo con qualche difficoltà il machiavellico processo di self check-in del campeggio e passiamo le ore seguenti a invocare il sole, in modo da poter godere adeguatamente dell'escursione guidata del giorno dopo sul Franz Joseph.
Purtroppo dev'esserci qualche ritardo nella consegna delle preghiere, perché la mattina seguente, sotto un cielo impietoso, ci viene confermato l'annullamento di tutti i viaggi a causa delle condizioni meteo proibitive, che miglioreranno in tarda sera. Decidiamo di spendere uno dei nostri giorni vuoti, che avevamo calcolato proprio per queste evenienze, ed accettare la proposta di spostamento al pomeriggio successivo.
Il resto della giornata sa di ozio e tisane calde, con un retrogusto di campo di reparto. Cambusieri di noi stessi, aspettiamo in tenda (su quattro ruote) che arrivi il pentolone della cena, mentre c'è chi gioca a carte, chi schiaccia un pisolino, chi abusa della connessione Wifi gratuita e chi tutte e tre insieme.
In un raro momento di lucidità collettiva, ricalcoliamo le tappe della settimana in arrivo, in luce del cambiamento alla tabella di marcia.
Mi infilo nel mio loculo facendomi strada fra i panni stesi, che ormai fungono da rete anticaduta, ma faccio un po' fatica ad addormentarmi. Domani si vola!

*Avevano palesemente avuto un numero eccessivo di contatti umani perché ci correvano incontro al primo sentore di cibo e ci beccavano il pane dalle mani, la tentazione di portarsene via uno è stata fortissima.

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