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Capitolo 0: Prologo

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3 italiani rumorosamente molesti 6 bagagli 1 van 2 visti elettronici stampati su carta non elettronica 3 film dei pirati dei caraibi 6 partite a battaglia navale 0 abilità strategiche di luca nel suddetto gioco 4 hostess fiche 2 tentativi di infiltrarsi in prima classe 0 successi 5 pasti in orari a casaccio 1 pagnottina confezionata infilata in tasca 2 paia di calzini da aereo di colori improbabili 12 dispositivi elettronici dichiarati 3 paia di scarponi 'very used' 2 albe a 10mila metri 1000 cazzate/minuto 1 miliardo di moscerini 41 ore complessive di viaggio fra pullman, van, aerei, scale mobili e trenini interterminal Kia ora

Capitolo 11: Epilogo

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0 Gli utilizzi del cesso portatile, gli incidenti fatti, i giga di internet rimasti 1 Le tazze rotte, i blocchi di formaggio comprati il primo giorno e finiti l'ultimo, i compleanni festeggiati 2 Gli autostoppisti caricati, gli italiani incontrati, i monti beffardi che aspettano il nostro ritorno 3 Le prenotazioni cancellate, i souvenir indimenticabili, i nomi in codice 4 Gli utensili da cucina dispersi 5 Le notti nei campeggi a pagamento 6 I giorni di pioggia, per lo più quelli sbagliati 7 Le scodelle sulla tavola del re 8 Le eliche del drone (che comunque non puoi usare) 9 I calzini ritrovati a fine viaggio 10 I pacchi di pasta 12 Le ore di fuso 15 I giorni di follia 17 I caricabatterie 24 I salsicciotti precotti 1000 I moscerini spappolati sul cofano 3116 I kilometri macinati a bordo di Franco, che ci manca già

Capitolo 10: Nero di seppia e blu di metilene

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Ci svegliamo con estrema calma, consapevoli che l'unico impegno di oggi è lo spostamento verso nord, per avvicinarci a Christchurch, nostra meta finale. C'è chi ne approfitta per farsi l'ultima doccia calda del viaggio, chi per sfruttare i pochi MB messi a disposizione dalla wifi della reception, poi partiamo. Il tragitto scorre fra rifornimenti di benzina, sieste, pause pipì, foto casuali a flora e fauna, voli di drone e altre pause pipì, ma fra qualche difficoltà con i fornelli e la nostra distintiva incapacità di calcolare le distanze, arriviamo a destinazione che il sole è ormai calato. Di per sé sarebbe anche un vantaggio, dal momento che Lake Tekapo, dove ci fermeremo per la notte, fa parte di una Riserva Internazionale di Buio: si tratta di aree di territorio, una decina in tutto il mondo, dove l'inquinamento luminoso è strettamente regolamentato per preservare una visione non edulcorata del firmamento. Quella di Aoraki è l'unica dell'emisfero austral

Capitolo 9: Gruppo Vacanze Lombardia

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Il lato positivo di una vacanza autogestita in van è che nessuno ti dice cosa fare. Il lato negativo di una vacanza autogestita in van è che nessuno ti dice cosa fare. Un po' sfiancati dai continui e improvvisi cambi di programma, accogliamo con piacere la giornata di oggi, che prevede un tour guidato nel parco nazionale del Fiordland, l'unico sito UNESCO del paese. L'appuntamento è a cinque minuti a piedi dal nostro campeggio, alle 8 e mezza. Saliamo sul pullman ripieno di cinesi e facciamo conoscenza con il nostro autista e guida, un attempato simpaticone con la voce più soporifera del mondo, che dispensa perle e battute a chi riesce a resistere al suo incantesimo di ipnosi (1/3). Le valli che attraversiamo sono, ancora una volta, mozzafiato. Il Fiordland è una regione confinata dalle fredde acque del mare di Tasman e dalle Alpi Australi, figlia di innumerevoli ghiacciai che nei millenni ne hanno scolpito le forme. Nonostante il punto più alto del nostro percorso si

Capitolo 8: I giorni dell'aquila

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Abbiamo appena finito di pranzare in un parco pubblico, dopo aver cucinato su delle magnifiche piastre all'aria aperta, quando, nel rimuginare di sfortune e piani saltati, un pizzicorino fastidioso comincia a farci prudere la base del naso. Un'idea. Un'ironica realizzazione dettata dallo sconforto. Se fino ad adesso abbiamo inutilmente provato a prepararci ad ogni evenienza e a parare le sfortune, perché da adesso, invece, non assecondarle? Se il meteo, le montagne e la Natura tutta hanno stabilito di buttarci giù con ogni mezzo, allora buttarci giù sarà esattamente quello che faremo. Nello specifico, ci butteremo giù nel posto in cui buttarsi giù è diventata una tradizione. Con occhiate divertite e terrorizzate allo stesso tempo, impostiamo il navigatore: Kawarau Bridge. Un sito storico, per gli standard dei kiwi, ma forse questa volta lo è davvero. Sì perché su questo ponte, alto 43 metri, è nato il primo centro di Bungy Jumping del mondo. Due verifiche di disponi

Capitolo 7: C'è del marcio in Nuova Zelanda

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Vorrei raccontarvi di un volo panoramico su un ghiacciaio, di un passaggio mozzafiato in un tunnel bianco-azzurro, di una rocambolesca discesa con ramponi malfunzionanti oltre un crepaccio pericolante. Invece devo raccontarvi di una mattina soleggiata, sorniona, mentre uno stormo di elicotteri ci volteggia sopra la testa, del tragitto eccitato verso l'eliporto, in anticipo per il check-in, ignari del vento funesto sui picchi, dello sgomento quando, con la penna in mano e i moduli necessari mezzo compilati, sentiamo quasi per sbaglio che la visibilità è troppo ridotta, che non è sicuro, che i piloti hanno deciso di annullare tutti i voli del pomeriggio. Restiamo storditi, a bocca aperta per qualche secondo. Chiediamo conferma, sperando di aver sentito male. Cerchiamo alternative, sperando che altre attività aeree possano permetterci un decollo senza prenotazione. Dobbiamo infine rassegnarci all'idea di aver fondamentalmente sprecato una giornata delle due misere settimane a

Capitolo 6: I giorni del ghiro

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Dopo una mattinata passata a fare amicizia con i kiwi*, partiamo di nuovo verso sud, previo rigenerante bagno nell'oceano (gli altri due, io manco morto). Intermezzato da alcune pause di rifornimento e di relax, fra le quali la turisticissima città della Giada, il viaggio ci porta in vista, teoricamente, dei ghiacciai della regione, coperti però da una coltre umida e soffocante. Completiamo con qualche difficoltà il machiavellico processo di self check-in del campeggio e passiamo le ore seguenti a invocare il sole, in modo da poter godere adeguatamente dell'escursione guidata del giorno dopo sul Franz Joseph. Purtroppo dev'esserci qualche ritardo nella consegna delle preghiere, perché la mattina seguente, sotto un cielo impietoso, ci viene confermato l'annullamento di tutti i viaggi a causa delle condizioni meteo proibitive, che miglioreranno in tarda sera. Decidiamo di spendere uno dei nostri giorni vuoti, che avevamo calcolato proprio per queste evenienze, ed acce